È cosa risaputa che per gli italiani la casa è un bene fondamentale. A differenza di molte altre popolazioni nel mondo, avere una casa di proprietà e infatti in cima alla lista delle priorità di più del 90% delle famiglie, sebbene questo dato si stia leggermente ridimensionando con il passare del tempo.
Tuttavia un immobile è ancora considerato come uno degli investimenti più importanti nella vita di ciascuno.
Oltre al valore economico che possiede la casa come bene fisico, inoltre, la casa riveste una serie di significati che vanno anche oltre.
La casa infatti ha anche un “valore esistenziale”, e si deve considerare come un luogo affettivo in cui dare espressione alla propria personalità.
Esiste un’intera branca della psicologia, chiamata psicologia dell’abitare, in cui si analizza la relazione dell’essere umano con il concetto di “casa”.
Abbiamo affrontato questo argomento nell’articolo Gli aspetti psicologici nella valutazione e nella vendita di una casa.
Nonostante la grande considerazione che gli italiani hanno per la casa, però, sembra che molti di essi siano insoddisfatti della propria abitazione.
Secondo uno studio del 2019 dell’Osservatorio sugli Italiani e la Casa, su un campione di 6mila famiglie dislocate su tutto il territorio nazionale, il 48% del totale degli intervistati si è dichiarato poco o parzialmente soddisfatto dell’abitazione in cui vivono.
Vediamo quindi nel dettaglio quali sono gli aspetti che concorrono alla soddisfazione o all’insoddisfazione abitativa.
Chi decide di vendere casa può trarre grandi benefici dal conoscere gli aspetti principali: in questo modo infatti si può fare leva su di essi, sia nel pubblicare gli annunci di vendita che in fase di visita dell’immobile.
1. La grandezza della casa
Sembra piuttosto banale dirlo, ma la maggior parte di coloro che si dichiarano insoddisfatti abitano in appartamenti piuttosto che in ville o villette.
Spesso, infatti, la propria casa viene percepita come troppo piccola.
Poco spazio o comunque pochi “spazi”, intesi come stanze o zone della casa da diversificare in base alle proprie esigenze.
Nonostante ciò, vale anche il caso contrario.
Spesso le case troppo grandi sono considerate alienanti e dispersive, dando a chi le abita un senso di spaesamento.
Le dimensioni della “casa perfetta” dovrebbero essere dunque abbastanza abbondanti da contenere tutte le esigenze degli abitanti, senza tuttavia perdere quel senso di intimità che ci si aspetta di trovare nel proprio focolare domestico.
2. La disposizione degli spazi
Oltre alla quantità dei metri quadrati a disposizione, è molto importante che questi metri quadrati siano ben distribuiti.
Con l’avanzare degli anni il concetto di casa per gli italiani si è evoluto moltissimo.
Le case di una volta erano spesso costituite da lunghi corridoi da quali si aprivano le porte delle varie stanze.
Una di queste stanze portava alla sala da pranzo, che era spesso tenuta chiusa, e utilizzata solo nelle occasioni importanti.
Con il tempo questo concetto si è modificato radicalmente, trasformando la disposizione delle case.
Se, infatti, rimane fondamentale avere degli spazi in cui è garantita la privacy (come le camere da letto), è altrettanto fondamentale che al centro della casa ci siano degli adeguati spazi comuni, in cui si svolge la vita sociale e relazionale di tutta la famiglia.
Come abbiamo visto in questo articolo, negli ultimi mesi la concezione di casa si è ulteriormente spostata verso questa idea anche a causa della pandemia e alle sue restrizioni.
Anche la psicologia concorda con il fatto che la disposizione delle stanze e delle zone della casa sia basilare per il senso di soddisfazione dei suoi abitanti.
3. Le caratteristiche dell’area urbana
La casa in se stessa, però, non basta a renderci soddisfatti.
Possiamo essere felici di abitare in una villa maestosa, ma poi è altrettanto importante il contesto in cui questa è inserita.
Come sono le strade? Ci sono servizi e infrastrutture intorno? Quanto è distante la scuola dei bambini? È necessario prendere la macchina per uscire di casa, o ci sono attività che posso raggiungere anche a piedi?
Tutti questi aspetti, e moltissimi altri riguardanti le caratteristiche dell’area urbana in cui è collocata la casa, sono di fondamentale importanza per determinare la soddisfazione abitativa.
4. L’aspetto fisico della casa
L’aspetto della casa, in senso ampio, è ovviamente molto importante per chiunque debba valutare il suo grado di soddisfazione abitativa.
Una casa bella da vedere è quello a cui naturalmente aspiriamo tutti.
Questa bellezza deve riguardare sia l’aspetto esterno (ad esempio la qualità della costruzione e la raffinatezza dei materiali), sia l’aspetto interno (come il design, l’arredamento, ecc.).
Spesso sottovalutiamo l’importanza di vivere in ambienti esteticamente apprezzabili, oltre che funzionali.
5. L’efficienza dei servizi interni
L’estetica, tuttavia, fa parte di quei bisogni “secondari”, che possono essere soddisfatti soltanto dopo che i bisogni “primari” siano stati pienamente appagati.
Pertanto, prima ancora del design e dell’arredamento, è basilare che tutti i servizi di una casa siano perfettamente funzionanti.
Il bagno e la cucina sono i due fulcri di una casa, dai quali non si può prescindere.
La maggior parte delle persone che si sono dichiarate insoddisfatte della propria casa aveva problemi con il corretto funzionamento di queste due aree della casa.
6. La percezione di sicurezza
Un altro bisogno “primario” che è necessario sia soddisfatto dalla propria abitazione è il senso di sicurezza.
Dentro le quattro mura domestiche abbiamo tutti la necessità di sentirci “al riparo”, al sicuro da ogni pericolo.
E non solo dentro casa, ma anche nelle strade del quartiere, quando usciamo.
La percezione di sicurezza del quartiere è uno degli aspetti essenziali.
A questa percezione spesso concorre anche l’illuminazione delle vie attorno alla propria casa, un aspetto che rende di solito più sicure le strade e gli abitanti che le percorrono.
Sarà importantissimo, nei vostri annunci di vendita, sottolineare che l’immobile si trova in un contesto tranquillo, curato, ben illuminato.
7. Le relazioni con il vicinato
Non bisogna mai dimenticare che l’essere umano è un “animale sociale": qualsiasi attività egli faccia è influenzata dalle relazioni con l'“altro”.
Questo concetto vale a maggior ragione nel contesto abitativo, in cui risulta particolarmente importante provare la sensazione di essere inseriti in un contesto amichevole.
Il senso di comunità è assolutamente indispensabile al benessere psicologico delle persone.
In questo caso, i vicini di casa rappresentano un aspetto assolutamente non secondario.
Esistono moltissimi casi in cui è proprio il problema delle relazioni con i vicini a costituire il motivo principale per cui ci si trasferisce altrove.
D’altra parte, ci sono situazioni in cui vengono sopportate carenze sotto altri aspetti, pur di non abbandonare quel contesto e quella comunità in cui ci si sente così inseriti e gratificati.
8. Vicinanza a fonti di rumore
C’è infine un fattore a volte non considerato, che però rimane costante nel tempo e più o meno importante per ogni tipologia di persona: la rumorosità della zona.
Per quanto le esigenze abitative, come abbiamo visto, cambino nel tempo, è assolutamente improbabile che lo faccia la necessità di vivere in un contesto silenzioso e tranquillo.
L'inquinamento acustico è purtroppo oggi molto diffuso, soprattutto nelle grandi città, e tutti ci aspettiamo un ambiente calmo almeno dentro le quattro mura di casa.
Purtroppo, in alcune situazioni, questa tranquillità è minata dalla vicinanza con fonti di rumore.
Strade molto trafficate, stazioni o aeroporti possono rappresentare fonte di disagio anche molto alto, soprattutto per alcune persone più sensibili ai rumori.